errori da evitare

Mai far visita ad un vivaio impreparati su un acquisto soprattutto se si tratta di un albero!

Giovedì scorso mi sono recata presso un vivaio specializzato in alberi da frutta per accompagnare mio padre che doveva ritirare alcune piante prenotate tempo prima. Le cataste ordinate di alberi cartellinati in attesa di “fissa dimora” sono state un richiamo irresistibile.
Per ingordigia, in un attimo balena il desiderio di un albero di albicocche. In effetti avevo già da tempo pensato di sostituire o meglio integrare i due poveri esemplari di albicocca di Valleggia, che piantati da circa 15 anni ma lontani dalla loro terra di origine e a 420 mt. di altitudine stentano alquanto nella produzione frutticola (a dir tanto in totale 1 Kilo!).
Mi era stata suggerita la Bella di Imola, varietà resistente a climi più rigidi.
Non so come è successo, sono uscita dal vivaio con un albicocco dall’evocativo nome “Flavorcot”. Troppo tardi per ripensamenti.
A casa ho fatto alcune ricerche in internet che un poco mi hanno rassicurata.
E’ presente anche nella lista delle piante segnalate da RHS (Royal Horticultural Society).
Sembra che il mio albero Prunus armeniaca ‘Flavorcot’ (syn. ‘Bayato’) sia il prodotto di accurate selezioni, con tanto di marchio registrato. E’ autofertile e produce un abbondante raccolto di frutta dalla forma oblunga di pezzatura media e con ottimo sapore. Adatto anche per confetture.

Altro errore, avrei dovuto scavare la buca con almeno un paio di mesi di anticipo  per fare areare il terreno.  Ma non avendolo messo in preventivo…
Preparata per bene la sua dimora l’ho comunque piantato per tempo, si dice che a Santa Caterina, il 25 novembre, sia un giorno speciale per piantare.

In Francia hanno un bellissimo proverbio:
à la Sainte-Catherine tout bois prend racine!

Si dice anche che a Santa Caterina la neve si avvicina. Così quest’anno è stato.
Appena in tempo e il mio albero è già avvolto dal suo primo manto di neve.

Rispondi