orti sinergici

Malgrado le avverse condizioni metereologiche,
un gruppo di circa 50 persone si è ritrovato la scorsa domenica pomeriggio, nella valle della Vesima per conoscere da vicino il primo nucleo di orti sinergici di Terra Onlus – Genova.
Sotto la pioggia abbiamo con attenzione ascoltato Francesca Bottero che dal 2002 sperimenta con successo in queste terre il metodo di coltura elaborato a partire dagli anni ’80 dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip (1938-2003) adattando i principi dell’agricoltura naturale del microbiologo giapponese Masanobu Fukuoka (1913-2008).

L’orto è gestito dalla comunità di Vesima e sorge su terreni agricoli in stato di abbandono dagli anni 80′, di appartenenza del Marchese Cattaneo Adorno. Produce ortaggi per la stessa comunità venduti al pubblico, nel rispetto inoltre della filiera corta, presso il mercatino settimanale del sabato mattina.
Salendo verso la nostra destinazione, abbiamo dato il cambio ad un gruppo di 25 studenti giapponesi!

L’agricoltura sinergica si basa fondamentalmente su 4 principi :

  1. Assenza d’aratura o di qualsiasi altro tipo di disturbo del suolo: il suolo si lavora da solo attraverso la penetrazione delle radici dei vegetali e l’attività di microrganismi, lombrichi, insetti e piccoli animali.
  2. Non compattare la terra calpestandola per mantenerne la naturale ossigenazione.Si prepareranno quindi delle superfici coltivabili sotto forma di bancali (aiuole).
  3. Fertilizzazione continua naturale del suolo tramite una copertura organica permanente (paglia).Le erbacce non vanno eliminate ma controllate attraverso consociazioni vegetali, pacciamatura e asportazione manuale.
  4. Coltivazione di specie annuali in associazione con varietà complementari, devono essere presenti 3 diverse famiglie: leguminose, liliacee e gli ortaggi. Piantare nei bordi e soprattutto alle estremità piante aromatiche e fiori (tagete, nasturzio, calendula …) poiché hanno un effetto equilibrante sugli insetti, allontano i parassiti degli ortaggi e svolgono una funzione antibatterica.
    Il pomeriggio si è concluso davanti ad una fumante tazza di thè….

0 Comments

  1. … che meraviglia, avrei tanto voluto esserci anch’io.
    Fukuoka, la Hazelip e quanti diffondono le loro (e simili) esperienze, dettate dall’amore profondo e dal rispetto per la Natura, sono “energia buona”, quella che ogni giorno riporta salute al corpo e soprattutto allo spirito.
    Grazie per le note e le immagini, preziose per chi (ahimè) non c’era.
    A presto, elena.

  2. ciao, posso chiederti come fai a fare i collage ma soprattutto le scritte sulle etichette? grazie

    1. x il collage ho scaricato Collagelt x Mac non so se c’è anche x Window..x le etichette, salvo le immagini che mi piacciono poi con photoshop inserisco le scritte, le salvo in PNG il tutto lo incollo sul collage fatto in precedenza. Son da poco passata al Mac e x la grafica aiuta molto.
      Sono contenta, ti siano piaciute. A dire il vero ci perdo un po’ troppo tempo ma mi diverto anche! Invece di stirare….

      1. immaginavo photoshop, solo che preferisco qualcosa di più leggero e immediato.. e poi son d’accordo con te a volte si perde un po troppo tempo sui collage o con le immagini in genere….però i risultati, spesso sono migliori. Non mi parlare dello stirare: i miei panni ricrescono da soli!

  3. Grazie carissima,
    sì, abbiamo già letto moltissimo su questa tipologia di coltivazione ed abbiamo messo in pratica molte cose (come l’uso di aromatiche e fiori ai bordi dell’orto per lottare in modo naturale contro gli insetti dannosi). Siamo un po’ perplessi sul discorso di non arare…..anche se abbiamo deciso che il prossimo anno proveremo su un piccolo appezzamento per testare la cosa con mano. Pare inoltre che non arare blocchi anche la diffusione delle infestanti in quanto i semi non vengono rotti dall’aratura e quindi non si diffondono…moooolto interessante.
    Un bacio
    Fra

  4. ciao , sto incominciando a preparare il bancale: zappo i primi 20 cm. di terra e ammucchio a formarlo lasciando all’interno erba e radici recise . è corretto? paolo da genova.

    1. @Paolo
      non lasciare erba e radici all’interno del bancale, potrebbero marcire provocando muffe o germinare propagando malerbe…
      per il tuo bancale utilizza la terra di scavo dai lati dell’area predestinata, ma non aspettare tanto tempo a prepararlo, il tempo umido e piovoso non aiuta, potrebbe contribuire alla compattazione del terreno che non più ossigenato comprometterebbe la buona riuscita del bancale. Sei fortunato, abiti a Genova vicino a persone e un’associazione che si occupa da tempo di questo tipo di agricoltura.
      Ti lascio per altre domande la loro mail
      genova@terraonlus.it
      chiedi di Giorgia o Francesca o Simone…
      http://www.terraonlus.it/genova/

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