tutorial: acquarello botanico 1

La natura e le sue diverse forme di rappresentazione artistica,
sono il tema scelto per il primo post di ogni mese.

Mia grande passione e lavoro, l’acquarello botanico offre la possibilità di avvicinarsi e conoscere meglio le piante, è richiesta un’attenta osservazione dei più piccoli dettagli che ci aiutano nella distinzione dei generi vegetali.
Con antichi gesti si immortala l’effimera essenza di un petalo, la complessità di una foglia cogliendone l’attimo del massimo splendore.

La scelta del fiore o della pianta da ritrarre, soprattutto per le prime volte, è di grande importanza. Optiamo per un soggetto di nostro gradimento, meglio se a fiore semplice e possibilmente non di colore bianco (lasciamo il bianco ai più esperti). Poiché l’acquerello botanico richiede il ritratto dal vero, se il soggetto sarà in vaso, saremo facilitati per la durata dello stesso.
Una stanza molto luminosa, una rilassante musica di sottofondo e qualche essenza naturale diffusa nell’ambiente (arancio amaro aiuta nel rilassamento, il limone per la concentrazione) contribuiranno a creare la giusta base di partenza.

L’acquarello ha anche il grande vantaggio di essere molto discreto, per ingombro di materiale e per assenza di odore, particolari importanti se non si dispone di un proprio studio….

MATERIALE

  • blocco di carta da acquerello di spessore 300gr. precollata (che ha preventivamente subito un processo che limita l’assorbimento e l’espansione del colore). Io uso la carta Cotman della Winsor & Newton.
  • una matita morbida HB ed una più dura HF a seconda della vostra mano e del lavoro. Per una prima bozza potremo usare la HB per rifinire i dettagli con HF. Personalmente utilizzo queste matite
  • un’ ottima gomma di plastica STAEDLER e una gomma pane.
  • temperino ( che se acquistate con la confezione delle matite è compreso all’interno)
  • bastano pochi pennelli, devono essere di ottima qualità. Io uso il N°2 e il N° 4 della serie 7 Winsor&Newton in Martora Kolinsky .
  • per i colori consiglio di acquistare una scatola da 24 di mezzo godet ma completa solo dei dodici colori base. Nell’acquarello botanico si usano tonalità particolari che normalmente occorre acquistare separatamente. Io mi trovo molto bene con quelli marca SCHMINCKE, ma ad essi ho affiancato i residui del liceo artistico della MAIMERI ed alcuni della W&N.
  • una lente potrà essere utile nel distinguere alcuni particolari (stami, venature delle foglie…)

 

 

STEP 1 – il disegno

Se disegni con la mano destra devi porre il soggetto a destra e ricevere luce da sinistra, fai al contrario se sei mancino. Poni il il tuo fiore o la tua pianta ad altezza sguardo e cerca di posizionarli di tre quarti.
Il disegno dal vero deve rispettare le proporzioni del soggetto. Con la matita tracciane con un tratto chiaro, leggero e uniforme il contorno, centrando il disegno sul foglio. Evita il più possibile l’uso della gomma per non danneggiare la superficie della carta.

E’ di grande aiuto osservare gli spazi vuoti o in negativo, servono a definire molto bene le forme. Segna leggermente le nervature principali delle foglie e presta attenzione al punto di incontro della corolla e del calice del fiore con lo stelo. Il centro della corolla è in asse, e corrisponde, al centro dello stelo. A disegno finito tamponare con la gomma pane per togliere il residuo di grafite.

STEP 2  – il colore

Occorre una coppetta per l’acqua, un piattino di porcellana da usare come tavolozza e un po’ di carta assorbente da cucina per asciugare il pennello. Con il pennello N°2 delimitare il contorno dell’area che si vuol iniziare a dipingere con un tratto molto fine. Conviene esercitarsi su un pezzetto di carta tirando bene le linee in modo da scaricare il colore e provarne la consistenza che non dovrà essere troppo acquosa ne troppo asciutta.

Finito il contorno, cancellare bene con la gomma sintetica e iniziare a stendere una prima campitura. Si procede a zone, bagna con acqua pulita (pennello N°4) la zona da dipingere e procedi dopo poco con la tinta prescelta. Si parte da una tinta molto chiara alla quale si sovrappongono altre velature. Tra i passaggi attendi che la mano precedente sia perfettamente asciugata. Importante non insistere con il colore in un unico punto, ma velocemente passare il pennello su tutta l’area che si vuole dipingere.

Si può intervenire aggiungendo un’altra tinta a quella di base, quando non è ancora asciutta, per ottenere gradevolissimi effetti sfumati.

Fate esercizio sulle velature e nel tirare linee dritte e pulite con il pennello. Nel prossimo tutorial sarete pronti per seguire la conclusione della tavola botanica! Se avete dubbi o domande sarò lieta di essere utile.

0 Comments

  1. Ciao Simonetta!
    La lychnis alba non ce l’ho, ma non esclude di poterla recuperare tramite qualche amica, nel caso ti faccio sapere. Insieme alla digitale purpurea è una di quelle piante che mi piace tantissimo, ma che tuttavia non riesco ad addomesticare come vorrei.
    Però con le rose ho più fortuna! Anche con le talee!
    a presto!

    Sara

  2. @Sara
    che acquolina…Preparerò un po’ di merce x gli scambi! Anche le digitali sono bellissime io ho la Digitalis thapsi bianca (se è sopravissuta all’inverno). Quest’anno la porto a seme. Se vuoi te ne tengo qualcuno!
    simonetta

  3. Simonetta, ci disegni ancora? Tanto.
    Che dono, hai la forza e la grazia di ricreare Nature. I tuoi tratti sono davvero “grandi”: eleganti, lievi, evocativi. Profonda sensibilità di mani e di cuore.
    Disegnaci ancora, tanto.
    Grazie 😀

  4. @ Claudia
    procedi a strati e aspetta che la mano precedente sia ben asciutta, non insistere con il pennello fai leggero il passaggio sulla carta e usa la tinta molto diluita (attenzione, non annaquata, l’acqua si usa anche x schiarire) si è sempre in tempo a scurire…
    E’ difficile spiegare a parole ma se hai dei dubbi sarò lieta di esserti di aiuto! Consiglio di osservare bene gli acquarelli pubblicati sui libri di illustrazione botanica (non quelli che insegnano la tecnica) guardare e cercare di capire come si sono raggiunti i risultati.
    buon lavoro

    appena riesco preparo la seconda parte del TUTORIAL!

  5. ho appena concluso un corso di acquerello “a macchia” e questa piacevole scoperta dell’acquerello botanico potrebbe essere, per contro, il suo opposto proseguimento. Complimenti per la mano, sembrano tavole ottocentesche!
    Barbara

  6. ho appena concluso un acquerello a macchia e questa piacevole scoperta dell’acquerello botanico potrebbe essere, per contro, il suo opposto proseguimento.
    Complimenti per la mano, sembrano tavole ottocentesche!
    Barbara

  7. Sono passati secoli(?!)da quando ho preso un pennello in mano,anche se per colorare altri soggetti…ma…che emozione leggere le tue descrizioni! grazie…Lieta

  8. Oggi ho provato per la prima volta ad usare l’acquerello , quando ho voglia di dipingere uso i colori acrilici simili per consistenza a quelli ad olio e , devo dire dopo questa prima esperienza, completamente diversi dagli acquerelli.Il risultato ,ovviamente è decisamente brutto ma voglio riprovarci. Mi sono ricordata del tuo post e l`ho riletto ,devo dire che sei veramente brava seguirò questi consigli e se vorrai aggiungere qualche altro nuovo tutorial mi farai felice perché difficilmente incrocero` una tua lezione dal vivo. Grazie…un abbraccio
    Sabrina

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