vivai forestali

Troppo poco si conosce del lavoro
e dell’apporto che forniscono i tanti vivai forestali sparsi sul territorio nazionale. Sono organi gestiti autonomamente dalle diverse regioni in genere fanno capo agli Assessorati all’Agricoltura e nello specifico ai Corpi Forestali o alle Comunità Montane.

I vivai forestali compiono una grande opera di salvaguardia delle specie autoctone e non dovrebbero essere visti e considerati solo come fonte di approvvigionamento di materiale verde utile al rimboschimento, o di piante con finalità ambientali ed idrogeologiche usate per consolidamento dei versanti, spesso vi si coltivano e sono messi a disposizione per la vendita anche alberi da frutto ed arbusti della tradizione locale.
Generalmente non dovendo competere sul mercato delle nuove proposte commerciali, nei vivai forestali, si tralascia l’aspetto estetico per una più concreta proposta qualitativa. Le piante una volta erano offerte anche ai privati gratuitamente. Oggi si possono prenotare e comunque acquistare per modiche cifre. Possiamo seguire i consigli di Alfonsina ed informarci presso gli enti preposti sopra citati.
Certo non aspettiamoci di trovare un’ampia o particolare scelta di prodotto, ma nel creare i nostri giardini spesso dimentichiamo di guardarci attorno e invece di prediligere piante autoctone testate per clima ed appartenenza di latitudine, ci lasciamo sedurre dalle novità del settore.

da notare l’uso dei vasi antimanicotto

Mi era tato più volte segnalato il vivaio forestale “Pian dei Corsi” della Comunità Montana di Pollupice nel finalese. Sabato mattina sono riuscita a recarmi nella succursale vicina a Final Borgo (se non conoscete questo piccolo borgo ligure, una gita meriterebbe tutta la vostra attenzione).
Nessuna delle tante persone a cui ho chiesto informazioni per raggiungere il vivaio ne conosceva l’esistenza. Sono arrivata a destinazione seguendo le indicazioni che mi erano state fornite telefonicamente.
Gentilissimo il Signor Giacomo mi ha illustrato con passione la produzione ed il genere che normalmente viene coltivato nella succursale, dal 2008 lavora presso il vivaio forestale e in esso ha portato la sua precedente esperienza agricola formata in grandi aziende vivaistiche dell’albenganese. Viburni, hydrangee, immancabili laurocerasi, Hibiscus syriacus, Lavande, Arbutus unedo (Corbezzolo), piccoli frutti ed altri arbusti della nostra bellissima macchia mediterranea, sono pronti per essere messi a dimora, il vivaio fa capo alla sede, situata  sulle prime alture, dove la produzione comprende anche varietà arboree e diverse cupressaceae, la mia attenzione si è rivolta verso una varietà di salice dai rami flessuosi e contorti, forse poco autoctona, Salix matsudana ‘Tortuosa’.

Quale miglior souvenir? Ho già in mente la sua prossima collocazione, una zona della radura vicino al bosco dove spesso l’acqua del piccolo rigagnolo che scorre vicino, tracima, allagando il terreno circostante. Il salice vuole umidità e sole, in poco tempo, ancorando bene le radici al terreno potrò godere la bellezza del suo portamento e dei suoi rami spogli in inverno che si prestano inoltre ad ottime composizioni da recisi.

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    1. Riccione mi tenta! ma siete troppo lontani. Silvia e Riccardo stanno facendo un ottimo lavoro sarà un altro bel successo e chissà quante belle piante sono li che aspettano…

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