intervista a confronto: Euroflora-Masino

Appena concluse le due prime e più grandi
kermesses florovivaistiche italiane. Un confronto a caldo su queste differenti tipologie di manifestazioni di giardinaggio.

nome

a) EUROFLORA
b) TRE GIORNI PER IL GIARDINO

tipologia di evento

a) La prima e più grande ‘Floralie’ italiana, esposizione di giardinaggio amatoriale.
b) La prima mostra mercato vivaistica specializzata italiana.

dove

a) Fiera di Genova
b) Parco del Castello di Masino

un po’ di numeri….

edizione

a) decima
b) ventesima

visitatori

a) 500.000
b) 30.000

espositori

a) 900
b) 160

prezzo ingresso

a) 20.00
b) 7.000

un aggettivo

a) scenografica
b) istruttiva

punti di forza

a) 50 progetti di orti e giardini,
area dedicata ai giardini botanici,
b) espositori altamente qualificati
selezione di piante particolari
coinvolgimento didattico dei bambini

punti di demerito

a) troppo cara,
carenza nomenclatura delle piante
area commerciale non tematica oltre al “mercato verde”
b) ancora troppa preoccupazione di esporre alla vendita solo piante fiorite

impressioni del giorno dopo…

a) spettacolarità,
informazione
b) informazione

immagini da Euroflora 2011

immagini da Tre giorni per il giardino 2011

prossimi appuntamenti

Euroflora anticipa al 2015 per la concomitanza con l’Expo’ di Milano.
A Masino la “Tre giorni per il giardino” si trasforma ad ottobre in “Due giorni per l’autunno2011

10 Comments

  1. ma non si può fare un confronto!!!! sono due cose veramente diverse….sembra che non abbiate visto nessuna delle due manifestazioni…

    1. @Enrica
      Si certo le manifestazioni appena concluse sono molto diverse per fortuna, e questo l’ho precisato nel post, ma sono tra le principali e più vecchie manifestazioni di giardinaggio del nostro Paese (e non a detta mia) e per questo costituiscono importanti esempi che contribuiscono all’informazione pubblica sul verde.
      Da anni mi occupo professionalmente di questo settore e mi sembrava carino fare un piccolo bilancio, anche fin troppo ottimistico.
      Mi piacerebbe eventualmente anche un tuo commento a riguardo. In questi giorni ne ho raccolti molti su entrambe gli eventi.

      spero a presto

  2. D’accordo su tutta la linea!
    Decisamente Euroflora non fa per me, troppo lusso e troppa ostentazione, troppo scenografico anche pacchiano oserei dire!
    Masino è un mio sogno nel cassetto e le tue foto la dicono lunga su come dev’essere stato bello esserci! 😉
    Sono d’accordo sul fatto che si insista molto sulla presentazione di specie fiorite e non su piante particolari che promettono emozioni! 😉

  3. Ah io preferisco sempre senza dubbio Masino, mi sono persa tre giorni per il giardino, ma posso parlare per aver visto tre giorni per l’autunno e posso decisamente dire che il fascino e la “location” del castello è decisamente più a dimensione umana e ti consente davvero di godere di ogni singolo stand!!!!
    Baci

  4. Bello il tuo gioco, anche se non sono grandezze omogenee e anche se ormai entrambe queste manifestazioni hanno fatto il loro tempo e mostrano la loro impostazione vecchia: l’una ultrapopolare e a mio parere mistificatrice su che cosa sono il verde e il giardinaggio (Euroflora), l’altra con la puzza sotto il naso mirando ad un’esclusività che ormai, e per fortuna, è ampiamente ridistribuita e radicata sul territorio, talvolta anche con migliori risultati. L’evoluzione del giardinaggio italiano va in altre direzioni e forse dovrebbe andare in altre ancora (per esempio l’assunzione di un ruolo didattico delle manifestazioni e il coinvolgimento attivo della gente, ma queste sono le mie personali utopie…). In ogni caso, a voler partecipare al tuo gioco, Masino come qualità batte Euroflora 2 a 0: meno da lustrarsi gli occhi (per chi si accontenta) e più sostanza. Però non ti racconto quante cose ho visto a Masino in quattro giorni che proprio non dovrebbero esserci: dalle code di un’ora e mezza per fare gli ultimi tre chilometri, a ettari di prati usati come parcheggio del FAI, un ente che si occupa di salvaguardia del patrimonio culturale e naturale… Per non parlare della cartellinatura mai controllata e delle piante protette quasi sicuramente rubate in natura e finite, senza alcun intervento dell’organizzazione, sul banco di un sedicente vivaio. Porcherie imperdonabili e io sto pensando che, non essendoci più tanto lavoro per giornalisti botanico-orticoli, potrei far diventare un lavoro il controllo qualità che chi dovrebbe si guarda bene dal fare… Va bene, ma alla fine di tutto, qualsiasi cosa, purché se ne parli…

  5. in effetti io non ho visto nessuna delle due manifestazioni, che sembra facciano capo a due modi abbastanza unilaterali di interpretare il giardinaggio: ben venga però Euroflora se serve ad accostare le persone a questa passione.

  6. ma chi di voi è un vivaista ?e coltiva le piante 360 giorni l’anno? mi sono rotta di sentire i commenti di gente che non fà questo lavoro. Venite da me e passateci un’anno e poi ne riparliamo Rita Paoli

    1. benvenuta Rita nel mio spazio virtuale
      sono lieta del tuo intervento e mi piacerebbe a riguardo una spiegazione, se avessi un po’ tempo da poterci dedicare, dal punto di vista professionale. Stiamo facendo qualche passo avanti nel settore del giardinaggio che sta per fortuna uscendo da una fase di fruizione elitaria, vivai come il vostro possono solo contribuire alla crescita del verde amatoriale nel nostro Paese e siete da ringraziare ogni giorno assieme a tante altre interessanti realtà vivaistiche!

  7. Ciao, ho appena scoperto il tuo blog (molto ben fatto e ben scritto tra l’altro) e vorrei sapere qualche informazione sull’evento “Due giorni per l’autunno” 2011 perché vorrei scriverne un pezzo, ma purtroppo su Internet non si trova nulla.
    Tu puoi darmi qualche informazione in più o indicarmi qualcuno a cui porre qualche domanda?
    Grazie

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