Parco Storico Villa Durazzo Pallavicini

C’era una volta
un bellissimo Parco con giardino botanico preso a esempio da nobili e regnanti di tutto il mondo.
Il giardino di Villa Durazzo Pallavicini è stato creato nella prima metà dell’Ottocento in una, allora ridente, località marina vicina al capoluogo ligure. A Pegli il Marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, chiamò Michele Canzio, scenografo del teatro Carlo Felice per progettare uno spazio verde che potesse essere degno dell’eredità lasciata dalla zia Clelia Durazzo, nobildonna vissuta a cavallo di due secoli (1760 – 1830) insigne scienziata, botanica e grande appassionata di piante.

sentiero d’accesso e altri viali che si snodano lungo l’articolato percorso.

Serra grande

Seguendo i dettami dell’epoca  e l’inclinazione del progettista, fu realizzata un’opera considerata tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco. Come in una scenografia teatrale il percorso del visitatore si snoda in funzione del componimento in atti. Lo stupore per i cambi di scena coinvolge fino all’ultima rappresentazione che si conclude con i giochi d’acqua del Tempio di Flora.

Serra delle Felci e Orto botanico in stato di semi abbandono e contorno urbano.

Il giardino della zia Clelia rimase uno degli spazi di maggiore risalto, ristrutturato e integrato nel nuovo e più articolato complesso architettonico. E’ ora sede dell’orto botanico e al suo interno trovano posto le Serre fatte costruire nei primi dell’800 dall’illustre scienziata.

Cinnamomum Camphora – Canfora monumentale

contrapposizione di passaggio tra l’aspetto urbano della facciata neoclassica (vedi traccia sotto arco) e paesaggio rustico

Il giardino botanico di Villa Pallavicini di Pegli, è nato per raccogliere una collezione di piante ornamentali e si è arricchito di un prezioso Camelieto che in primavera ancora oggi regala una spettacolare fioritura e richiama a sé un gran numero di visitatori per l’annuale Festa della Camelia.

Nei secoli la proprietà è passata all’amministrazione pubblica che dopo vari tentativi di restauri e conservazione, più o meno falliti, è ora alla ricerca di un gestore che possa risollevarne le sorti.
Giorno dopo giorno, inesorabile il tempo cancella un pezzettino di questo magnifico Parco e giardino botanico…


Non è ad una pianta particolare che dedico questo post, requisito richiesto per poter aderire all’iniziativa  #followflowers di  Delizie in Giardino, ma il mio verde desiderio è in questo caso un po’ più ambizioso ed è di veder rinascere tanta bellezza!
Se vuoi partecipare anche tu, leggi il regolamento qui oppure scrivi a alfonsina.tartaglione@gmail.com
Per visitare Parco e giardino di Villa Durazzo Pallavicini:
Orari
invernale dalle 9 alle 17; estivo dalle 9 alle 19. 
Orario giardino botanico: dalle 9 alle 12.30. 
Chiuso il lunedì e festività nazionali
Villa Durazzo-Pallavicini Pegli
Via Ignazio Pallavicini 13
Pegli, Genova.
Primo giorno di Primavera…
UN GIORNO DA MAESTRI  è dedicato a chi ama il giardino,  vi invito a visitare uno dei Maestri della Associazione Maestri di Giardino che dal 21 al 25 marzo 2012 sarà a disposizione per incontrarsi e conoscersi:
40 soci, sparsi in 31 sedi italiane, saranno a disposizione per presentare l’Associazione e le sue attività. Secondo gli orari e le date indicate, sarà possibile visitare  i loro spazi e farsi un’idea di quante cose si possono condividere frequentando un soggiorno-laboratorio proposto dall’Associazione.
Scarica il calendario: UN GIORNO DA MAESTRI

15 Comments

  1. Cara Simonetta, grazie mille per averci parlato di questo splendido parco!
    Il pensiero che questa meraviglia anno dopo anno perda un pezzetto della sua bellezza mi rattrista e mi riempie di rabbia pensando alla cattiva amministrazione dei fondi che sicuramente saranno stati stanziati per la sua conservazione.
    Purtroppo il nostro paese è pieno di beni artistici che rischiano di essere cancellati dal tempo e dall’incuria. Penso ad esempio alla Reggia di Carditello (voluta dai Borbone di Napoli insieme alla Reggia di Caserta e ad altri siti disseminati nella provincia). Lo stato di abbandono è tale che il palazzo è ormai alla mercè dei vandali che ne sottraggono letteralmente dei pezzi (addirittura anche gli affreschi e i marmi dello scalone principale!).
    Il problema, sentivo in TV, è che i beni artistici in Italia sono troppi. Secondo me invece, se ognuno facesse il suo dovere e se i lavori venissero affidati alle persone più competenti del loro campo, allora il “problema” si risolverebbe!
    Simonetta, grazie ancora per aver riportato alla nostra attenzione questioni di tale importanza, e grazie per aver partecipato al #followflowers. Metto tra i miei desideri anche il tuo!
    A presto,
    Alfonsina

  2. merci pour cette belle découverte! j’adore les jardins italiens, j’en ai quelques uns dans la catégorie Italie. gros bisous. cathy

  3. E’ il triste destino di chi come noi ha tante bellezze sia naturali ed artistiche e non sa far niente per tutelarle e valorizzarle. Un esempio in positivo è il giardino di Ninfa (di cui ho appena pubblicato qualche foto) che essendo privato e gestito da una fondazione viene tutelato e preservato al meglio.
    Anna

  4. Magnifique ce jardin !
    Merci pour le partage et les belles photos
    Je t’embrasse Simonetta et te souhait eune belle journée de printemps

  5. Cara Simonetta, che luogo meraviglioso ci hai fatto conoscere oggi, e pensare che rischia di dissolversi nell’incuria! Le tue foto come sempre sono splendide, il luogo è veramente incantevole, quasi quasi ci faccio un pensierino per una gita estiva…
    Bacioni, Carolina

  6. Spero che questa bellissima villa possa essere recuperata. Purtroppo oltre ai fondi manca la volontà di conservare le meraviglie che l’Italia possiede.
    Io sono di Monza e il recupero della Villa Reale è una farsa, da quando ero una ragazza si parla di restituirla alla sua bellezza originaria ma purtroppo a parte qualche ritocchino, in concreto nulla viene fatto.
    Quell’albero di canfora è favoloso.
    ciao ciao linda

  7. Questo posto mi ricorda le atmosfere del libro “le affinità elettive” di Goethe… Grazie anche per le belle foto!
    Silvia

  8. Brava Simonetta, condivido in pieno!
    L’abbandono di queste preziose testimonianze storiche mi riempie di tristezza, che però si tramuta in rabbia quando sento parlare parlare di shabby, di vintage e di gusto per tutto ciò che imita il “vecchio”.

    1. @Luli
      lo so… e posso anche in qualche modo condividere il tuo pensiero ma in realtà il vero Shabby non dovrebbe “imitare” il vecchio ma essere esso stesso vecchio e trovare nuova vita con tutti i segni lasciati dal tempo. E’ forse una contraddizione da parte mia deplorare lo stato trasandato di questi luoghi e al contempo apprezzare lo stile Shabby, che poi rappresenta il lato buono del “decadentismo romantico”.

  9. Ciao Simonetta, mi vergogno abbastanza ad ammettere che sono nata ed abito a Santa Margherita Ligure a pochi chilometri da questo meraviglioso parco e non ho mai avuto occasione di visitarlo… Sei stata brava a raccontarcelo, nelle tue foto si coglie l’eleganza e la bellezza di questo posto ed è un peccato, come racconti, sapere che pian piano col tempo tutto si sta addormentando. Adoro la foto dove ritrai il Tempio dell’Amore (almeno credo sia questo) ne avevo visto uno molto simile passeggiando per Versailles; anch’esso in mezzo al verde e vicino ad un laghetto, lo trovo romanticissimo!…..Questo parco mi piace molto, sono curiosa, vedrò di organizzarmi per una bella passeggiata. Ciao a presto Sara

    1. @Sara
      ma allora sei ligure come me!!! Se riesci, ti consiglio una visita a Villa Durazzo Pallavicini, con occhi molto disincantati, credo ne saprai cogliere tutta la bellezza…

  10. Ho avuto la fortuna di passeggiare in questo parco da bambina… che bei ricordi mi hai riportato in mente! Mi auguro che questa meraviglia venga preservata come merita.
    un abbraccio
    donata

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