Chaenomeles japonica e sue virtù

Uno dei tanti piccoli e utili arbusti


Ammirato la prima volta al Parco Negrotto Cambiaso di Arenzano (Ge) dove è divenuto soggetto di un mio acquerello botanico, l’ho ricercato in vivaio per acquistarlo e destinarlo alla casa di campagna dei miei genitori. Quest’anno finalmente, dopo  la bellissima fioritura scarlatta, sono arrivati i primi  profumati frutti.

Mi piace utilizzare in giardino piante non solo belle e decorative, ma anche utili come in questo caso.

Attendevo i frutti per i loro intenso aroma, che anche ora mentre scrivo giunge a deliziarmi. Ho posto alcune meline in una ciotola affinché possano diffondere nell’ambiente la loro fragranza. Altre le ho riservate per preparare un dolcificante per il mio tè verde mattutino.

Come prevede una vecchia ricetta Estone ho affettato a fettine fini il Chaenomeles con la sua buccia e le ho mescolate con pari quantità di zucchero. Ho conservato la preparazione in un deposito fresco per un paio di settimane, fino a quando lo zucchero si è sciolto (è necessario mescolare di tanto in tanto). Il risultato è un delizioso estratto che può essere usato per dolcificare il tè per il sapore leggermente acidulo che sa di limone, o semplicemente con acqua calda – deve essere conservato in frigorifero.
brevi note colturali:
Chaenomeles japonica
e l’altra specie, Chenomeles speciosa (si differenziano per le fioriture, sui rami spogli C. speciosa e con contemporanea presenza di fiori e foglie C. japonica)
Sono piccoli arbusti decidui della famiglia delle Rosaceae, originari della Cina e del Giappone molto rustici, non temono il freddo invernale o il caldo estivo.
Di crescita lenta, sono apprezzati per la vivace fioritura primaverile, presentano rami leggermente spinosi e un po’ disordinati che si coprono in primavera di una profusione di fiori di colore rosso, rosa, arancione e bianco che continuano a sbocciare per un paio di mesi. Le foglie cominciano a crescere durante la fioritura. Producono piccole mele gialle o rosse che maturano in settembre/ottobre, saranno raccolte prima che il freddo, per non perdere il sapore e aroma, per la particolare fragranza sono utilizzate per profumare gli ambienti e gli armadi. Nel nord Europa il frutto è conosciuto con il nome di limone nordico per l’alto contenuto di vitamina C, molto rustico, quindi non teme in nessun modo il freddo invernale o il caldo estivo.
Contengono inoltre molta pectina e si prestano quindi alla preparazione di gelatine e conserve o come addensanti in aggiunta ad altre confetture.
La moltiplicazione avviene per talee, che vanno tenute in vaso per almeno due anni o utilizzando i semi sottoposti a svernazione, ovvero dopo averli conservati a strati nella sabbia in frigorifero per tutto l’inverno.
Si pianteranno poi in un qualsiasi terreno purché ben drenato possibilmente in pieno sole per ottenere abbondanti fioriture. Tollerano comunque anche l’ombra. Sono arbusti. Si  potano ogni 5-6 anni dopo la fioritura togliendo rami morti, deboli o spezzati.
Per la presenza di spine di adatta a essere allevato per la formazioni di siepi, in Inghilterra sono sovente coltivate contro i muri per proteggerle dai venti del nord.

44 Comments

  1. oh, finalmente so che cos’è la melina che mi ha regalato mia madre la scorsa settimana, raccomandandomi di piantarne i semi! L’aveva presa dal giardino della vicina, ma non sapeva dirmi che pianta fosse…grazie Simonetta! 😉

  2. si trova facilmente? non so se il periodo è adatto ma volevo mettere in giardino una bella peonia ed un arbusto che produca bacche buone anche per gli uccellini ed ora che vedo anche questa…
    bacioni grandi e m’inchino davanti alle tue splendide foto! Mi hanno fatta sognare luoghi magici, come piacciono a me!

    1. @Cecilia
      direi che puoi trovare tranquillamente Chaenomeles presso i vivai più forniti, inoltre dalle tue parti è molto più facile! Il periodo per mettere a dimora le piante è ora più che propizio, ancora meglio che la primavera, in questo modo hanno il tempo di adattarsi per bene e per loro affrontare l’estate è meno stressante!

  3. Da noi è una pianta molto diffusa, anche negli spazi pubblici e sia rossa che rosa (è anche molto bella). Però non conoscevo questa possibilità di trasformare i frutti. Grazie mille per questa scoperta.
    Saluti cari
    Cinzia

  4. Sei una scoperta continua.In un giardino qui vicino c’è una piantina stracarica di queste meline…
    Alcuni anni fa ho visto un signore Russo che raccoglieva a metà ottobre tutti i frutti di questa pianta ed ho pensato che poverino era costretto a mangiare quello che trovava!! Beata ignoranza!! Chissà che delizioso tè si beveva invece!
    Grazie mia cara hai arricchito la mia conoscenza botanica. Un abbraccio Ornella

  5. Io lo chiamo “pesco giapponese” o forse questo è un’altra cosa.
    Non sapevo che la melina fosse commestibile…..c’è sempre da imparare
    Grazie
    Nonna Giuly

  6. Passare da te è una continua scoperta! Bellissimo questo arbusto e la sua meravigliosa fioritura, non passa certo inosservato!
    Interessantissimo l’uso dei suoi frutti… grazie per le preziose informazioni
    A presto

  7. Cara Simonetta, questo tuo post mi incuriosisce molto, anch’io ho in giardino un arbusto uguale a quello delle tue foto, del tipo con fiori senza foglie, ma non ha mai fatto frutti di nessun genere! Davvero fa i frutti?, COME SI FA?Bacioni, CArolina

    1. @Carolina
      quanti anni ha il tuo arbusto? raggiungere la fertilità 2-3 anno dopo la messa a dimora e per ottenere i frutti, è consigliabile piantare vicino altre Chaenomeles per favorire l’impollinazione. In primavera inoltre prova a utilizzare fertilizzanti azotati e dopo la fioritura e la raccolta della frutta distribuisci ai piedi della pianta un po’di fosforo liquido.

  8. bellissimo arbusto,Simonetta ,io ne ho uno a fiori bianchi ,il contrasto con il verde delle foglie mi da l’idea dell’immacolato….ma questo rosso è favoloso…non conoscevo l’uso delle meline,incredibile,la natura una continua scoperta…che dire l’articolo è perfetto ,belle le foto e il crescendo dello svolgersi….sei una professionista oltre ad una grande appassionata….non vedo l’ora di conoscerti….sai leggendovi te e altre donne fantastiche sul web e commentando con la mia amica di sempre vi abbiamo definite diaboliche….se solo le donne invece di pensare solo ai tacchi conoscessero la profondità del loro essere,….potrebbero cambiare le sorti del mondo……………una buona giornata………..laura

    1. @Lauretta
      approvo in pieno… Un’anziana signora napoletana che abitava vicino a me, ormai da tempo mancata purtroppo, mi chiamava diavola! per tutto il mio trafficare che notava…
      sono felice anch’io di conoscerti!!!

  9. Davvero delizioso! peccato che io ormai in giardino non ho più posto, a meno di assumermi dei lavori impegnativi…però è proprio un’ottima scoperta!

  10. io possiedo una varietà più chiara ed ho sempre amato portare, a fine inverno, in casa alcuni rami di questa pianta ed aspettare la primizia dei fiori forzati, del frutto, per me un poco simile al rustico cotogno, conoscevo il profumo ma non le qualità edibili, da te imparo sempre qualcosa di nuovo, grazie Simonetta.

  11. My mother grows this bush in her garden and makes juice every year – just like you did. And afterwards dries the fruits in the oven – they taste gorgeous, children love them (and better than any store-bought fruits)

  12. Complimenti per la tua pianta .io posseggo la C.speciosa a fiore rosso rosa ,bianco. producono già piccole mele ma non sapevo potressero essere utilizzate per produrre gelatine o conserve per cui ti ringrazio per aver dato indicazioni per la preparazione.
    grazie e buona serata
    alessandra

  13. Incuriosita da questi bei frutti, e avendo letto che sono eduli, cinque anni fa ho fatto la marmellata che ho solo assaggiato perchè molto aspra, anche se di gusto abbastanza piacevole.Ricorda vagamente la mostarda d’uva. Qualcuno mi può dare una ricetta con dosi precise e procedimento per la preparazione?Ringrazio chi mi vorrà aiutare

    1. @Carla
      mi spiace non ho mai provato la marmellata. Lascio ai miei lettori eventuale risposta al tuo questito, credo non possa essere tanto dolce, questa mia preparazione è comunque molto buona!

      1. ho guardato all’indirizzo che mi hai dato : bellissime foto ma purtroppo non mi è possibile la comprensione di quanto è stato scritto per la mancanza di traduzione. C’è qualcuno che mi potrebbe tradurre almeno il procedimento per la realizzazione della ricetta?
        Grazie e buona settimana!!!!!!

  14. trovato ieri nel cassonetto delle ramaglie, un bellissimo ramo fiorito, potato ora (!?!?), messo in acqua… non so se sopravviverà a lungo, nel frattempo mi delizia con i suoi bellissimi colori!

  15. Intanto grazie per l’utile articolo. È la prima volta che vengo su questo sito, ma di certo continuerò a seguirti.
    Ho una domanda: sai forse come aiutare la fruttifucazione? Ho un arbusto bello grande di questa pianta, che fa una splendida fioritura ma pochissimi frutti. Hai idea di come la posso aiutare?

    1. @Lara
      grazie mille, im genere gli anni di abbondanza si alternano a quelli più scarsi, comunque occorre concimare per aiutare la pianta.

Rispondi