dove nasce la lavanda spontanea

“Le fasce coltivate ad olivi
sino a quote impensabili, i boschi di castagno, i pascoli e persino il corso dei torrenti sono il risultato di una lenta e faticosa opera iniziata all’alba della storia e mai interrotta: lavoro millenario, duro, paziente di generazioni e generazioni consumate nello sforzo di piegare un ambiente primitivo, selvaggio ed ostile”

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“The strips of land cultivated with olive trees up to unimaginable heights, chestnut forests, pastures and even the course of the streams are the result of a slow and tiring work begun at the dawn of history and never interrupted: millenary, hard and patient work that consumed generation after generation engaged in the effort to bend a primitive, wild and hostile environment “

Lavandula veralavender officinalis

La Valle Argentina è un comprensorio montano della Liguria occidentale della provincia di Imperia, in passato l’occupazione principale della sua popolazione è stata la pastorizia integrata da una fonte di reddito offerta dal territorio e dalla stagione estiva, derivata dalla lavorazione della Lavandula angustifolia Miller (sin. Lavandula officinalis sin. Lavandula vera, Lavandula spica).  L’oro blu della valle nasce spontaneo a partire dai 1000 mt circa fino ai 1500 – 1800 metri sotto alle cime del Monte Saccarello e Frontè.

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The Valle Argentina is a mountain district of western Liguria in the province of Imperia. In the past the main occupation of its population was the sheep-farming supplemented by a source of income offered by the territory and the summer season, which is derived from the processing of Lavandula angustifolia Miller (sin. Lavandula officinalis since. Lavandula vera, Lavandula spica). The blue gold of the valley is growing spontaneously starting from 1000 meters up to about 1500 to 1800 meters below the peaks of Mount Saccarello and Frontè.

Drego lavender

Dai primi giorni di agosto era un gran fermento per la raccolta e distillazione della lavanda. Si partiva al mattino presto per raggiungere a piedi l’aspra montagna, il lavoro spesso coinvolgeva anche i bambini, con mano svelta la falce tagliava di netto le profumate spighe fiorite, erano raccolte in grandi teli di Juta ( cuṙu) chiusi a fagotto e trasportati, tramite funi ed elementari carrucole, a fondo valle.  Vicino all’acqua, necessaria al suo funzionamento, era posto l’alambicco. La legna di castagno alimentava il fuoco e si lavorava di gran lena per portare a casa il prezioso estratto.

From the first days of August there was a great turmoil for the collection and distillation of lavender. It started early in the morning, people walked up the rugged mountain, the work often also involved children, with quick hand the scythe cut net the fragrant flower spikes, that were collected in large Juta sheets (Guru) closed in bundles and transported, by means of ropes and pulleys , down in the valley. Close to the water required for its running, stood the alembic. While the chestnut wood was feeding the fire people worked with great vigor to bring home the precious extract.

Rita Cugge

Poco è cambiato da allora salvo il fatto che sono pochissime le famiglie che proseguono e tutelano con grande amore e sacrificio la tradizione, la modernità ha concesso  di salire alla montagna con l’autocarro e il distillatore non è più in rame ma in acciaio, più efficiente ed igienico. Da un quintale di Lavandula angustifolia si etraggono 800 gr. di essenza purissima, contro i 3 Kg estratti dal lavandino.

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Little has changed since then except that there are now only few families that continue and protect, with great love and sacrifice, the tradition. Modernity has allowed to climb the mountain with the truck and the distiller is nowadays not copper but steel, more efficient and hygienic. From a ton of Lavandula angustifolia come 800 gr. of extra-pure essence, compared to 3 Kg extracted from the lavandino.

real lavender

distillazione lavanda

Questo fine settimana si è svolta una manifestazione nata in sordina, voluta dal presidente del Consorzio della valle che ha visto partecipi alcuni consorziati ed alla quale ho avuto il piacere di collaborare. I LOVE LAVANDA diffonde l’antica tradizione della trasformazione della Lavandula angustifolia spontanea del territorio, un patrimonio storico e culturale di grandissimo valore. Con gesti antichi si sono ripercorse tutte le fasi di lavorazione, dalla raccolta alla distillazione. Sulle cime di Drego accompagnati dalla famiglia Cugge abbiamo visto come tagliare la lavanda e presso la distilleria si sono svolte le fasi di lavorazione. Le due giornate si sono concluse presso il Museo della Lavanda di Carpasio, unico museo in Italia dedicato interamente a questa preziosa pianta, dove sono raccolte strumentazioni e altre preziose fonti documentarie.

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Last weekend there was an event born on the sly, desired by the president of the Consortium of the valley that has gathered some associates and to which I had the pleasure to collaborate. I LOVE LAVANDA spreads the ancient tradition of Lavandula angustifolia growing spontaneously in the territory, a historical and cultural heritage of great value. Ancient gestures have retraced all stages of production, from harvest to distillation. On the heights of Drego, accompanied by the Cugge family, we saw how to cut lavender and at the distillery we witnessed all phases of production. The two days were completed at the Lavender Museum of Carpasio, the only museum in Italy entirely dedicated to this precious plant, where instrumentations and other valuable documentary sources are collected.

alambicco

dried lavender

Si ringraziano:

Thanks to:

Antica Distilleria Cugge
Via Regina Margherita 4
18010 Agaggio Inferiore (IM)
Per contatti telefonici:
Cell. 3474662632

Museo della Lavanda
Carpasio (IM)
Apertura dal lunedì al sabato ore 9,00 – 12,00
pomeriggi e festivi su appuntamento
Per contatti telefonici:
cell. 339 7374790

0 Comments

  1. Onestamente non conoscevo questo nostro patrimonio.
    Grazie mille!
    Le foto come sempre sono Super.
    p.s.
    mi prenoto per l’edizione 2014
    ciao B

  2. Anch’io non conoscevo le località e neppure il Museo meno male che, seppure con molta fatica, ci sono amministrazioni sensibili,
    grazie come sempre per il bello che ci regali,
    Daniela

  3. Si parlo sempre e solo di Provenza, invece anche da noi cresce la lavanda.
    Grazie dell’informazioni ci andrò sicuramente.
    P.s. bellissimi fotografie come sempre…vi adorooo.
    Laura

  4. Non posso far a meno di dire…complimenti per le stupende fotografie!
    Faccio parte di un gruppo di giovani appassionati del verde chiamato “Gocce di Verde”: abbiamo da poco lanciato un’iniziativa per raccogliere foto sul mondo vegetale per realizzare un album da pubblicare su facebook!
    Vi va di partecipare? https://www.facebook.com/goccediverde
    Grazie e complimenti ancora per il blog!
    Francesca – Gocce di Verde

  5. Onestamente non conoscevo questo altro patrimonio della nostra regione .. grazie per avermi messa a conoscenza di questa realtà che continua a perdurare ai giorni nostri accanto ad altre antiche tradizioni di cui la nostra terra è così prodiga .. peccato non averlo saputo in tempo, Imperia non è vicina per me, ma un pensierino ce l’avrei fatto volentieri, giuro !!
    Superbe come sempre le foto con cui ci rendi partecipi dell’entusiasmo con cui hai partecipato <3 !!
    Baci
    Dany

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