Dahlia forever

Ebbene sì,
faccio parte della nutrita schiera dei giardinieri pigri, amo le piante perenni, soprattutto rustiche e possibilmente capaci di riprodursi autonomamente. Se acquisto piante bulbose cerco di scegliere specie che possano poi naturalizzare, non ho mai tolto dal terreno nessun bulbo per ripararlo dal freddo invernale che nel mio bosco-giardino può sfiorare punte di -20° C.

Dahlia 'Nuite d'Ete'

Eppure ho un debole per le dalie e con loro non si scherza e faccio quindi un’eccezione. Sono terribilmente attratta da quei grossi fiori che sanno di antico, anzi vintage, sì perché a me ricordano gli anni ’70, quando l’estate la trascorrevo nell’entroterra di Moneglia, nel levante ligure in una piccola frazione dove la mia famiglia affittava una piccola casa da contadini locali. Il tempo era scandito dalle attività agricole che coinvolgevano un po’ tutti, ricordo il profumo della salsa di pomodoro, dell’origano che raccoglievamo per farne mazzi da essiccare e quello della maggiorana aggiunta al polpettone di patate della signora Maria, e ricordo le dalie a pompon che facevano da contorno all’orto.

Dahlia 'Arabian Nigth'Dahlia ‘Arabian Night’

Ho provato più di una volta a coltivarle ma proprio non vogliono saperne di autosufficienza! Le prime acquistate erano dalie con fiore bianco di forma classica di cui non ricordo però il nome, bellissime e mai più riviste, poi è stata la volta di Dahlia ‘Arabian Night’, di un conturbante rosso cupo quasi nero, sparita anche lei, però con Dahlia ‘Nuit d’Ete’, ibrido a fiore porpora scuro chiamato a semi-cactus vincerò la mia pigrizia e come da manuale seguirò le istruzioni indicate per la coltivazione nelle zone a clima rigido.

Dalia fiore rosso scuro

Dahlia ‘Nuit d’Ete’

Dahlia

Dahlia ‘Nuit d’Ete’

Da brava giardiniera al primo avviso di gelata reciderò i fusti ormai secchi delle piante a 10 centimetri dal suolo e con una piccola pala o forca solleverò delicatamente i tuberi facendo attenzione a non ferirne le radici. Dovrò poi pulirli da residui di terra eventualmente lavandoli e facendoli asciugare per bene, quindi li lascerò seccare qualche giorno in un posto ben arieggiato.

cura dalie

Conserverò soltanto i tuberi più grandi e sani dopo averli cosparsi di fungicida. Ottima la cenere di legna cicatrizzante naturale, da spargere con un pennello per disinfettarli e proteggerli durante il periodo di ricovero. Infine dopo averli riposti in un sacchetto di carta, oppure adagiati un una cassetta con un po’ di sabbia e averli dotati di etichetta con tanto di nome, li riporrò in un luogo riparato come la cantina o il garage.
Amen

brevi note colturali

dahlia

Genere di piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, originarie del Messico, sono caratterizzate da un organo sotterraneo di riproduzione a forma di tubero. Mettete a dimora i tuberi in marzo-aprile, quando il pericolo delle gelate è passato, in un luogo dove possano ricevere abbondante luce e sole, piantati alla profondità di 10 centimetri e a una distanza di dai 30 ai 50 a seconda della specie.. Se il terreno è pesante, migliorate la sua composizione aggiungendo sabbia per alleggerirlo, compost maturo e fogliame secco sminuzzato, una buona manciata di concime e preparate un fondo drenante. Le varietà a grande sviluppo in altezza necessitano di sostegni, che dovranno essere sistemati al momento dell’impianto per evitare di ferire i tuberi. Innaffiate generosamente la sera. Per favorire l’accestimento soprattutto nelle varietà nane e semi-nane, è indispensabile procedete con la cimatura quando la pianta avrà raggiunto i 15-20 cm d’altezza asportando l’apice al di sopra dell’ultima coppia di foglie. Nelle zone climatiche temperate i tuberi delle dalie si possono lasciare indisturbati in piena terra, al contrario, nei climi più rigidi necessitano di essere recuperati e riparati dal gelo. Un po’ di concime granulare ricco di fosforo e potassio, da interrare leggermente aiuterà la pianta nel momento della fioritura.

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15 Comments

  1. La scorsa domenica sono andata a Pontremoli per una mostra sui pomodori ( noi giardinicole non ci facciamo mancare niente!), al ritorno, lungo la statale, vedo una casa con un giardino tutto zeppo di dalie, mai vista una cosa così! svettavano alte,belle! ho idea che lì fossero proprio naturalizzate. Forse le varietà più raffinate necessitano di maggior impegno, ma nelle case di contadini, qualche vecchia varietà “ruspante” si trova.

    1. @Sara
      dici? secondo me le curano alla stregua delle patate… le mettono giù e ritirano su senza tante storie! Se ricapiti da quelle parti chiedi magari info anche per me!

  2. J’ai planté ces dahlias foncés, et j’attends les fleurs ! les as-tu dessinés ? ici au potager du château de la Bourdaisière, il y a un “dahliarama”, avec beaucoup de variétés différentes… très beaux (même si je n’aime pas la présentation “en masse”)

  3. Che bello questo post. Anche a me piacciono molto del dalie. Mia zia le pianta, da sempre, nel suo orto assieme ai gladioli, tra pomodori e insalate. Quest’anno che sto costruendo l’orto per il prossimo anno un po’ seriamente, sto pensando di provare a piantarle anch’io. BUona giornata

    1. @Elena
      anche le mie abitano nell’orto, o meglio quello che era un orto e ora è un quadratino di terra che accoglie, calendule, finocchi selvatici e in questo momento quel che rimane dall’autosemina dei cavoli!

  4. Adoro le dahlie! Ma che faticaccia estrarle dal terreno ogni anno e ripiantarle. E’ inutile da me l’inverno in terra non lo passano.

    E quest’anno col milione di limacce grosse come banane dovute alla pioggia continua mi sa che non superano nemmeno l’estate…

    Quest’autunno se vuoi qualche rizoma te li mando ben volentieri!

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