Pot-pourri di piccioli di kaki e roselline

Ecco un pot-pourri semplice e delicato per regalare un tocco di freschezza alla casa.

A fine estate, in condizioni di siccità,
può verificarsi la cascola dei frutti di Diospyros kaki (i cosiddetti cachi). Questi frutti a settembre sono ormai in via di maturazione, grandi come un pugno, e cadendo portano con sé quelli che per brevità chiamo i picciòli, ovvero i sepali fogliacei che in primavera accoglievano il fiore. A terra, il frutto marcisce, ma il picciolo se ne stacca, si secca, fino a diventare nero e legnoso. Prima del definitivo annerimento, però, assume una serie di colorazioni che vanno dal verde-giallognolo all’arancio chiaro al bronzo, una gamma di tonalità che ricorda vagamente quella degli ellebori.

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Nello stesso periodo, le rose rifiorenti, dopo la pausa estiva, riprendono a coprirsi di corolle. Più piccole, meno abbondanti di quelle primaverili, ma lo stesso profumate. Si possono raccogliere tenendo presente che in autunno la pianta non produrrà cinorrodi, elementi anch’essi decorativi del giardino.

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Occorrente per il pot-pourri:

-picciòli di kaki (li trovate sotto la chioma dell’albero, a volte ancora attaccati al frutto)
-roselline color rosa profumate di varietà a corolla piccola
-essenza di rosa
-come contenitore, un vassoio di vetro o un contenitore ad apertura ampia

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Raccogliete i piccioli di kaki prima che anneriscano e secchino completamente. Se sono ancora verdini o morbidi, fateli seccare all’aria in casa o in luogo protetto per qualche giorno. Essiccate i fiori di rosa: potete appoggiarli su un foglio di carta o meglio infilarli in una grata, in un setaccio, perché non si schiaccino solo su un lato. Nel giro di una settimana, a seconda delle temperature, dovreste avere l’occorrente pronto per la profumazione. Infilatelo in un sacchetto di plastica o in un barattolo di vetro e cospargetelo con alcune gocce di essenza di rosa. Consiglio questa profumazione perché porta con sé la freschezza del fiore da cui è estratto e ben si sposa con il ricordo della dolcezza del frutto del kaki. Lasciate al buio in locale o armadio fresco qualche giorno, poi disponete il pot-pourri nel contenitore che preferite.

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questo articolo è stato scritto per aboutgarden da Marta Moletta,
potete leggere qualcosa sulla storia del pot pourrie qui

6 Comments

  1. Grazie per questa bellissima idea, che di sicuro metterò in pratica! – Non vedo l’ora!!! – Devi sapere, che l’albero dei kaki, con i suoi frutti, è una delle piante della mia infanzia, per la quale ho una simpatia particolare… Da sempre, ogni anno quando mangio i frutti, tolgo bene la polpa, e tengo da parte alcuni piccioli, perchè ho notato che seccandosi assumono forme e colori diversi, sembrano quasi dei fiori, a volte tra le mani, li giro e li volto, li osservo, e mi dispiace proprio buttarli, perchè in fondo, il fascino di ciò che proviene dalla natura mi cattura sempre! – Ho sempre pensato di metterli da parte per farci qualcosa, forse una ghirlanda chissà,,, ancora non mi era venuta nessuna ispirazione. – Intanto li uso per farci il tuo pot pourrie!

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