Come fare il pot-pourri secco

Per pot-pourri
si intende una composizione di fiori secchi, petali di fiori secchi, rametti, bacche gradevoli alla vista, piccole pigne, baccelli ecc. arricchita a piacimento di profumo, nel caso non bastasse quello naturale dei componenti, e atta alla decorazione e alla profumazione di ambienti chiusi (stanze della casa o di uffici, corridoi, armadi, cassetti). Tale composizione viene raccolta in ciotole, vasi di vetro, sacchetti di tessuto o altri contenitori di bell’aspetto.

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Questa è la definizione del pot-pourri nella sua versione più comune e forse più conosciuta: il pot-pourri secco, i cui componenti sono disidratati per durare a lungo, e per impregnarsi degli oli essenziali di cui vengono cosparsi.

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Gli elementi per pot-pourri secco possono essere colti nel proprio giardino o altrove ci sia permesso di accedere. Alcuni necessitano di disidratazione (devono cioè essere asciugati e privati dell’acqua che costituisce i loro tessuti in modo naturale). Alcuni, come le pigne, possono essere già “secchi” così come si presentano nel loro ambiente, e non necessitare di alcuna disidratazione, ma al massimo di una pulitura da terra o rugiada.

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Il momento in cui si raccolgono fiori o foglie è importante, perché deve essere effettuato quando questi sono al massimo della loro bellezza e profumo, così che ne rimangano intrisi dopo il distacco dallo stelo. Di solito, l’occasione migliore è la mattina, allo svanire della rugiada, quando c’è bel tempo e l’aria è mite. Da evitare i giorni nuvolosi, di pioggia o freddi, che spingono le piante a chiudere i pori da cui emettono il profumo. I fiori vanno colti quando sono ben aperti, poco prima che accennino a “spampanarsi” a causa dell’appassimento. Dovranno essere in buone condizioni, senza strappi, puntini, macchioline di marciume o altro tipo di deterioramento. Questi difetti permangono sui petali essiccati, addirittura si accentuano. Le piante aromatiche (ad esempio menta, melissa, timo, rosmarino) vanno raccolte per lo più prima che vadano in fiore.

Il metodo sicuramente più conosciuto ed economico per essiccare fiori e foglie è quello che si effettua disponendo le parti che si vogliono essiccare su un supporto, costituito da una superficie piana, pulita e asciutta, possibilmente forata, e si lascia per alcuni giorni che l’aria o il calore del sole asciughino il raccolto (di solito non si aspetta oltre la settimana).

I supporti migliori sono i vassoi per essiccare le erbe, delle cornici di legno (da costruire se si ha un po’ di manualità, difficilmente li si trova in commercio) su cui è steso un tessuto a maglie larghe o una reticella. Qualcuno usa i telai da zanzariere. I vassoi vanno collocati in un posto arioso e non umido, dove non ristagnino particolari odori (evitare cantine dove sono appesi salami o trecce di aglio e cipolla), riparato dal vento, non frequentato da insetti o animali domestici e selvatici. Il posto non deve essere troppo luminoso, o almeno non colpito dalla luce diretta del sole. In alternativa ai vassoi e alle griglie metalliche, si possono utilizzare anche fogli di carta o cartone, purché stabili. Ogni due-tre giorni rimescolate e rivoltate perché tutto si asciughi uniformemente. Capirete che il raccolto per pot-pourri è pronto perché sarà un po’ crepitanti al tatto

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sfracellare tutto in briciole. La scelta migliore sarebbe unire elementi della stessa grandezza: foglie grandi con foglie grandi, petali piccoli con petali piccoli. Questo perché, all’atto del mescolamento, le parti piccole tendono a scivolare sul fondo del contenitore.

Per far durare il profumo (naturale o aggiuntivo) del pot-pourri procuratevi, in erboristeria, un fissativo: si tratta di una sostanza in grado di conservare o fissare il profumo naturale dei petali. In genere, si utilizza il benzoino (la gomma di benzoino), o la radice macinata di iris germanica o giaggiolo (attenzione, pare causi talvolta allergie).

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Se desiderate aggiungere una fragranza al vostro pot-pourri, riponetelo in un vasetto di vetro chiudibile, e cospargetelo con alcune gocce di essenza dell’essenza preferita.

Lasciate riposare minimo una settimana. Ogni tre-quattro giorni scuotete per amalgamare meglio. Finita la fase di assorbimento del profumo, potrete usare il vostro vasetto tenendolo aperto per diffondere l’aroma, oppure scegliete un altro contenitore aperto. Rafforzate il profumo aggiungendo periodicamente altre gocce di essenza.

scritto da Marta Moletta per Aboutgarden

4 Comments

  1. meraviglioso post, mi segno sempre i tuoi consigli utili per una casa e un vivere migliore, in perfetta sintonia con la natura…
    grazie cara simonetta…
    daniela

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