Pot Pourri umido di calicanto

Il potpourri “umido”
è un’antica forma di potpourri che non prevede l’essiccazione dei fiori, ma la loro conservazione attraverso l’uso del sale. Il prodotto che se ne ottiene non è esteticamente gradevole, ma più profumato e duraturo del potpourri secco (e un po’ più lento da ottenere). Gertrude Jekyll lo preparava da sé con i petali delle sue amatissime rose, e lo preferiva a quello secco perché esaltava al massimo il profumo dei fiori e lo manteneva nel tempo.

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Io lo considero un metodo ottimo per conservare la fragranza dei fiori invernali o di inizio primavera, come quelli di Chimonanthus praecox (calicanto), di Hyacinthus (giacinto), o di Eriobotrya japonica (nespolo giapponese): sono spesso caratterizzati da corolle di piccole dimensioni che, se essiccate, si schiacciano e perdono la loro bellezza.

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Fornitevi di sale (fino) non iodato e di un barattolo di vetro richiudibile con imboccatura ampia. Le dimensioni del barattolo dipendono da quanti fiori volete utilizzare. Il mio vaso è alto circa venti centimetri e conterrà dai 70 ai 90 g di corolle: tenete conto che il potpourri finale si ridurrà di quasi la metà. Raccogliete i fiori: siccome il mio calicanto, che fiorisce in questo periodo, a causa del clima secco e freddo della zona apre poche corolle alla volta, di solito raccolgo i suoi fiori aperti a più riprese, nell’arco di una settimana, per averli nella quantità giusta. Riponete tutto nel barattolo che, per qualche giorno, potrete lasciare al buio senza coperchio, per l’asciare che l’acqua in eccesso evapori. Finita la raccolta, pesate la massa floreale netta e aggiungete sale con un rapporto di uno a tre (1:3), ossia una parte di sale ogni tre di fiori. Alcuni manuali suggeriscono l’uso di sale grosso: scegliete voi cosa preferite, quello fino mi pare si amalgami meglio al potpourri.

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Mescolate utilizzando un cucchiaio di legno, e lasciate riposare il composto, pressato con un sasso, in un posto buio per minimo un mese, un mese e mezzo. Mescolate una volta alla settimana per verificare lo stato del composto, e di nuovo schiacciate col sasso. Sul fondo si formerà un liquido che potrete drenare e, se vi piacerà, lo potrete in seguito utilizzare per ravvivare il profumo del potpourri.

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Conclusa questa fase, il vostro potpourri è pronto per essere perfezionato con un cucchiaino di fissatore per profumi. Alcuni suggeriscono di pestare il prodotto con un mortaio e poi di mescolarlo al fissatore. Io credo che generalizzare sia difficile, dipende anche dal tipo di fiori che si usano. Chi suggerisce invece di aggiungere anche delle gocce di olio essenziale, a mio parere travisa il valore di una tecnica che, di per sé, è validissima per conservare il miracolo dei profumi invernali, senza bisogno di “aiutini”.

Disponete il tutto in un vaso chiuso e poroso di terracotta, o altro diffusore con fessure: il vostro ‘moist potpourri’ è pronto.

articolo di Marta Moletta per aboutgarden

12 Comments

  1. Bellissima idea, io adoro follemente il profumo del calicanto, una fragranza che se non è quella che si può sentire nei pressi dell’albero stesso, si discosta sempre di moltissimo rispetto all’originale….
    Non ho mai provato questo metodo, mi incuriosisce davvero molto e penso che farò qualche tentativo, grazie 🙂

  2. carissima simonetta
    non conoscevo questo metodo, non sembra difficile da fare mi vien voglia di provarci, c’è ancora qualche rametto di calicanto fiorito nel mio giardino ^_^
    Buona giornata a te
    daniela

  3. Superbe votre article ,je découvre avec le sel je ne connaissais pas cet astuce .
    Merci pour vos explications et photos à l’appui .
    Emmanuelle

  4. Ma questa ricetta l’hai già provata personalmente? Funziona davvero? Avrò già fatto quattro cinque prove e non sono mai riuscita ad ottenere qualcosa di profumato….

    1. Ciao Gabor, io ho provato diverse volte prima di ottenere qualcosa… all’inizio usavo sale grosso, poi sono passata al fino, più soddisfacente. I risultati migliori in assoluto li ho ottenuti con i fiori di giacinto azzurri: profumo top, molto simile all’originale, e aspetto più piacevole perchè il colore si manteneva un po’. La cosa più rischiosa di questo tipo di pot-pourri è dimenticarselo, o annoiarsi a farlo: tempi lunghi, e, finchè non ti ci fai la mano, pochi risultati. Marta M.

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