Filosofia vegetale

Ho conosciuto Paolo qualche anno fa, abbiamo iniziato a scambiarci commenti e opinioni sul mondo del verde attraverso i nostri rispettivi blog. Mi è subito piaciuto il suo modo di rapportarsi con la natura, si definisce eco-giardiniere, pensatore focalizzato sul rapporto uomo-natura e il suo percorso lo ha portato a sviluppare un pensiero filosofico molto interessante che tutti possiamo applicare alla nostra vita del quale ho chiesto a Paolo di parlarvi con un breve ciclo di post. Questo è il primo, non certo breve ma necessario per introdurvi nell’argomento.

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Mi chiamo Paolo Astrua e ho un blog sulle piante, incentrato principalmente sulla relazione che intercorre tra l’uomo e il mondo vegetale.

Quando Simonetta mi ha chiesto di scrivere una rubrica per il suo Aboutgarden, ho sentito che si trattava di un’occasione felice.

Le piante sono state fondamentali e lo sono tuttora nell’aiutarmi a condurre una vita felice e consapevole. Per questo motivo ritengo che possano essere altrettanto importanti nella vita di molte persone, aiutandole a stare sempre meglio, fino a raggiungere una condizione di felicità. Per far sì che questo accada, bisogna decidere di mettersi in gioco, uscendo dalla propria zona di comfort, e di ricominciare (o iniziare) a costruire una vita così come la desideriamo. 

Per rompere il ghiaccio, vorrei raccontare il modo in cui sono giunto a lavorare con le mie amate piante e a scriverne.

sassell

C’è stato un momento nella mia vita, una decina di anni fa, in cui mi sono chiesto che cosa stavo facendo, in cui non riuscivo più a comprendere quale strada avrei dovuto percorrere, perché avevo perso una parte della mia identità. Non sapevo ancora, in quel momento, che la mia sofferenza, quel sentirmi perduto, sarebbe stata una meravigliosa occasione per far emergere dal profondo della mia vita il mio vero io e di conseguenza i miei veri interessi. 

In barba al senso del dovere e all’abitudine a condurre una vita frenetica, mi sono fermato e ho iniziato ad ascoltarmi, a ricordare che la natura nella mia infanzia ha sempre avuto una dimensione di divertimento, di piacere, di interazione con diverse forme di vita. Mi piaceva stare ore ad osservare le foglie, le infiorescenze delle Anemone nemorosa nel sottobosco, le ninfee dello stagno; volevo catturare le lucertole, le rane e le bisce per osservarle e poi subito liberarle. Certo ero un bambino particolare, una sorta di piccolo Gerald Durrel cresciuto in città ma con un forte legame con i boschi e i campi che circondavano il paese dei nonni, in un Piemonte montano che sembra ancora rimasto uguale oggi, dopo quasi quarant’anni. 

Ricordarmi questi legami e sentire di nuovo il desiderio di contatto con la natura, mi ha fatto capire che avrei dovuto compiere un’azione coraggiosa, avrei dovuto dedicarmi a questa natura, alle piante, che nel frattempo erano diventate una presenza fondamentale sul mio terrazzo  e in casa. 

Così in quel momento, dieci anni orsono, ho deciso di dare una bella sferzata alla mia vita, partendo dalla mia professione: avrei lavorato con le piante!

Ho fatto molte esperienze da quel periodo a oggi; sono passato dal fare l’aiutante in una ditta di allestimenti del verde al fondare una mia attività individuale di creazione di piccoli giardini e terrazzi verdi. Ho letto e studiato molto, ho scritto e mi sono aperto, tenendo laboratori, condividendo, raccontandomi agli altri.

E non ho mai smesso di studiare perché ho compreso qual è la mia urgenza, la mia mission: comunicare agli altri che non siamo separati dall’ambiente che ci circonda. Senza le piante noi non esisteremmo neppure, non potremmo respirare, non avremmo nulla da mangiare e non ci sarebbe nemmeno acqua potabile da bere. La cura che noi abbiamo per l’ambiente e le piante ha come effetto un immediato beneficio sulla nostra persona; meno rispetto  portiamo alla natura, più problemi avremo da risolvere nelle nostre vite. Noi e l’ambiente che ci circonda siamo un’unica cosa.

Quello che mi preme rimarcare è che per interessarci a questi argomenti possiamo in qualunque momento partire dal qui e ora, da adesso in avanti, non importa se non l’abbiamo mai fatto prima. Io stesso ho passato anni senza avere coscienza della strettissima simbiosi che mi lega al mondo vegetale.  

Non so cosa stiate vivendo voi, se avete mai riflettuto su questi temi e naturalmente mi viene da chiedervi: “Com’è la vostra relazione con le piante? Quanta importanza pensate che ricoprano nella vostra esistenza?”

12 Comments

  1. Molto interessante ciò che ha scritto “Filosofia vegetale” spero ci siano sempre più persone a pensarla come lui. Avremmo un mondo migliore e persone più rilassate.

    1. Buongiorno @luisa, grazie per quello che scrivi. Io sono certo che riscoprendo la relazione profonda che ci lega con la natura e con le piante possiamo rendere le nostre vite migliori e raggiungere una maggior consapevolezza di noi stessi.

  2. che meraviglia sentire un’altra persona descrivere il binomio uomo natura come fai tu… sono cresciuta passando le mie estati in campagna, la campagna piemontese dell’acquese, ricca di orti di vigne di contadini che ti seguivano raccontandoti la vita, quella vera e semplice, quella dei nidi ritrovati, della schiusa delle uova dell’immensa gioia di un formicaio osservato per ore…
    La vita mi ha portato a vivere le piante come una gioia, e solo ora… dopo tante disavventure ho trovato nella natura la miaessenza… senza piante non vivo, e sto cercando anche se ormai non più giovanissima di trasformare la mia “vitae” in un lavoro, gratificante ma anche finalmente costruttivo

    è meraviglioso vedere che altri hanno la mia stessa sensazione la terra è una fonte di vita, per me un vero e proprio bisogno (come dice mio marito sei felice solo quando zappi) graziee

    1. @cristina
      Come ti capisco, le ore tra le piante trascorrono liete e veloci. Quanta bellezza si riceve da loro e quanti insegnamenti, sono maestre di vita e Paolo ci guiderà alla scoperta di questo piacere!

    2. @cristina la tua esperienza ha grande valore e io credo che ogni età sia buona per riscoprire di essere parte dell’ambiente naturale. Anzi io credo che crescendo con gli anni si possa diventare più saggi, più coscienti di quanto sia prezioso l’ecosistema. Potresti essere una brava divulgatrice!

  3. grazie per questa conferma..sono anni che inseguo questa mia utopica dimensione di pace e che ho compreso l’importanza di affondare le mani nella terra per poter trovare l’equilibrio. Iniziai a curami il mal di vivere adolescenziale curando delle primule, da allora è passato qualche annetto, ma non ho mai smesso, pianto, travaso, raccolgo semi, classifico, scrivo…
    Sono felice di sapere di non esser sola. Grazie Simonetta e Grazie Paolo!

    1. @silvia
      Non sei sola di sicuro, ha chiesto a Paolo di parlare di questa tematica sul mio blog perché anche per me le piante sono state e sono tutt’ora fonte di grande aiuto!

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